Difficoltà:
Difficile [EE]
Lunghezza:
12 Km A/R
Dislivello [+]:
900m
Durata totale:
3 ore e 30 minuti
Siamo al cospetto di sua maestà il Gran Sasso d'Italia il massiccio montuoso più alto degli Appennini con la sua cima più elevata il Corno Grande a quota 2912m. Oggi affrontiamo un'escursione fantastica che ha tutte le carte in regola per essere amata da tutti i camminatori della montagna e in particolare dell'appenino italiano, questo trekking racchiude in se tanti aspetti legati alla montagna come il buon cibo, la storia e ovviamente sentieri avventurosi e panorami mozzafiato. Il nostro punto di partenza è Campo Imperatore già di per sé famoso tra gli amanti della montagna, bikers o semplicemente avventori della domenica, si tratta di un punto di interesse particolarmente importante poiché questo è il punto di arrivo della funivia del Gran Sasso ed ospita un ostello, diverse attività di ristoro e un grande parcheggio auto.
Noi decidiamo di raggiungere Campo Imperatore in auto ed evitare la funivia che parte da Fonte Cerreto poiché il nostro programma prevede di essere al punto di partenza dell'escursione alle 6:30 di mattina e la funivia apre alle 8:00. Decidiamo di partire molto presto poiché siamo in Agosto, vogliamo evitare il forte caldo e la grande massa di turisti che frequenta i sentieri del Gran Sasso in estate, questa scelta ripagherà di gran lunga la nostra levataccia alle 5 di mattina!
Quindi iniziamo la nostra avventura partendo proprio dal parcheggio di fronte l'Hotel Campo Imperatore, storico luogo di prigionia di Benito Mussolini nel 1943 e teatro dell'Operazione Quercia ad opera dei paracadutisti tedeschi, attualmente in stato di abbandono e in attesa dell'attuazione di un programma di recupero. Da qui inizia la salita e in un attimo passiamo di fianco l'osservatorio astronomico che domina Campo Imperatore, poco più avanti si presenta il primo bivio che ci permette di avanzare direttamente verso la nostra meta oppure di deviare verso il rifugio Duca degli Abruzzi, noi decidiamo di proseguire verso il Corno Grande e imbocchiamo il sentiero CAI 101 sulla destra che permette di raggiungere anche il Monte Aquila.
In questo primo tratto il sentiero non è particolarmente difficile e il panorama che si presenta intorno a noi è già fantastico, ci troviamo proprio ad attraversare un costone del circo glaciale dominato dal Monte Aquila e iniziamo a vedere l'altopiano di Campo Imperatore attraversato dalla bellissima strada SS17 bis che ci ha permesso di arrivare fino all'osservatorio astronomico e a questo punto non oso immaginare come possa essere meraviglioso il panorama in vetta!
Proseguiamo il nostro cammino sul sentiero CAI 103 in direzione della Sella del Brecciaio e lasciamo alle nostre spalle il rifugio Duca degli Abruzzi, arriviamo cosi alla Sella di Monte Aquila (2.335 m) dove si presenta un nuovo bivio che ci permette di andare verso la vetta del Monte Aquila o di proseguire per la via normale del Corno Grande sul CAI 103 e ancora circa 500m più avanti troveremo un'altra deviazione questa volta per il famoso rifugio Giuseppe Garibaldi, il rifugio appenninico più antico d'Italia realizzato nel 1886 e intitolato alla memoria di Giuseppe Garibaldi. Non facciamo deviazioni e continuiamo sulla via normale attraversando in parte le distese erbose di Campo Pericoli ed ecco che di fronte a noi compare il Ghiaione del Brecciaio, ci accorgiamo subito che il sentiero diventa sempre più impervio e la pendenza più impegnativa, man mano che si sale di quota lasciamo dietro di noi gli scenari appenninici per entrate pienamente in un mondo che ci pare sempre più dolomitico con pareti di roccia verticale e totale assenza di vegetazione, solo lo sguardo verso l'orizzonte lontano e le valli circostanti ci ricordano che siamo ancora in Abruzzo.
Superato il Ghiaione del Brecciaio una targhetta in metallo posta su una serie di segnavia CAI ci ricorda che ci troviamo sulla Sella del Brecciaio a 2506m qui è presente la deviazione per la ferrata Brizio, noi proseguiamo per la via normale superando anche il bivio per la via della creste e arriviamo cosi alla Conca degli Invalidi a quota 2.670 m. La fatica si inizia a sentire, il recupero delle energie si fa più lungo a causa delle quote elevate e prima di affrontare il tratto più impegnativo e anche un po' pericoloso decidiamo di fare una breve sosta. Qui ci accorgiamo che la scelta di partire molto presto è stata fondamentale, sono circa le 9:00 il sole inizia a picchiare e le temperature aumentano ma guardando in lontananza in direzione del rifugio Duca degli Abruzzi si scorge una fila indiana di persone a formare quasi una processione decisa a raggiungere la cima del Corno Grande.
Per fortuna d'avanti a noi c'è solo un gruppetto di 4/5 persone che ci precede quindi abbiamo almeno un ora di vantaggio per goderci la vetta in santa pace. Decidiamo cosi di proseguire ma prima indossiamo il caschetto da arrampicata, che sebbene non sia strettamente necessario preferiamo utilizzare, poiché da qui il sentiero diventa quasi inesistente e si avanza su una parete rocciosa quasi ad arrampicarsi dovendo necessariamente utilizzare le mani, ovviamente in questo contesto qualche pietra potrebbe cadere anche a causa di chi ci precede quindi proteggersi è sicuramente una buona idea.
Affrontiamo la parete Ovest del Ghiacciaio del Calderone qui bisogna fare molta attenzione, si tratta di una parete rocciosa in alcuni tratti anche abbastanza esposta, molto probabilmente è proprio questo tratto che classifica l'intera escursione con la sigla EE ossia per escursionisti esperti, probabilmente delle catene o un cavo di acciaio in alcuni punti esposti avrebbero aiutato e migliorato la sicurezza. In ogni caso con molta attenzione e le dovute pause per recuperare energia riusciamo ad arrivare sul crinale del Ghiacciaio del Calderone, qui un punto panoramico ci regala una maestosa vista dell'interno del Ghiacciaio o per meglio dire di ciò che ne rimane.
Vediamo la vetta d'avanti a noi, siamo felici, ormai ci siamo manca pochissimo! Con le restanti energie affrontiamo gli ultimi 50m di ascesa e giunti sul crinale del Corno Grande vediamo finalmente la croce di vetta più famosa dell'appennino, ce l'abbiamo fatta, abbiamo raggiunto quota 2912m!
Molte emozioni pervadono la mia mente, tanta la fatica che non ho neanche il tempo di guardarmi intorno, mi siedo un attimo per recuperare e poi partono le consuete foto di rito e la firma del libro di vetta. Ci godiamo un panorama che letteralmente toglie il fiato, siamo sul tetto dell'Italia centrale nessuno è più in alto di noi in questo momento da Milano a Catania. Guardando il panorama intorno a me mi vengono in mente le parole di Francesco De Marchi che nel 1573 raggiunse per la prima volta la vetta del Corno Grande attraverso quella che oggi è la Via normale: "mirand'all'intorno, pareva che io fussi in aria", ed è proprio questa la sensazione che ho, mi sento proprio come se fossi sospeso in aria.
Il grado di difficoltà è Difficile (EE), il tempo totale di cammino è circa 3 ore e 30 minuti senza considerare le soste, noi abbiamo impiegato soste incluse circa 6 ore e 30 minuti per percorrere l'andata e il ritorno, l'ascesa totale è 900m. Consigliato il casco da arrampicata e i bastoncini da trekking. Il periodo migliore per percorrere la via normale è tra luglio e settembre, nei mesi precedenti o successivi a tale periodo potrebbe esserci la neve che ricopre alcuni tratti rendendo necessario salire in assetto alpinistico con le relative attrezzature.
Di seguito un breve video che mostra il percorso nella parte finale dell'escursione tra la Conca degli Invalidi a 2670m fino alla vetta del Corno Grande a 2912m, questo è sicuramente il tratto più impegnativo.
Difficoltà:
Difficile [EE]
Lunghezza:
12 Km A/R
Dislivello [+]:
900m
Durata totale:
3 ore e 30 minuti
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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