Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
9.5 Km ad anello
Dislivello [+]:
600m
Durata totale:
3 ore
Questa volta ci troviamo nel Lazio, alla scoperta dei monti Aurunci, un gruppo montuoso dell'Italia centrale, appartenente all'Antiappennino laziale. Più precisamente l’obiettivo di oggi è percorrere un giro ad anello che ci porterà a raggiungere la Cima del Redentore chiamata comunemente Monte Redentore. Attraverseremo diversi punti di interesse molto suggestivi lungo il percorso e scopriremo tutte le meraviglie naturalistiche che caratterizzano questo territorio.
Prima di recarci verso il punto di partenza della nostra escursione abbiamo deciso di visitare un altro luogo vicino alle zone che visiteremo con il nostro trekking, sto parlando della famosissima Montagna Spaccata e della "Grotta del Turco", uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta. Approfittiamo dei soli 20km di distanza tra i due luoghi, il Redentore e la Montagna Spaccata, per riuscire a visitare entrambi nell’arco della giornata.
La Montagna Spaccata di Gaeta è una formazione rocciosa situata lungo la costa della città di Gaeta, si tratta di una spaccatura naturale nella roccia calcarea che si estende verticalmente verso il mare. La zona è anche arricchita da una chiesa medievale, la Chiesa di San Francesco, aggiungendo un elemento storico e spirituale al luogo. La spaccatura è legata a una leggenda secondo la quale, durante la morte di Gesù Cristo, la montagna si sarebbe aperta spontaneamente.
Visitare la Montagna Spaccata non vuol dire fare una vera e propria escursione infatti si tratta di percorrere giusto pochi metri all’interno della fenditura rocciosa per arrivare sul tetto della piccola chiesa che sorge in mezzo alla roccia, è possibile però percorrere anche un sentiero panoramico che consente ai visitatori di passeggiare lungo la spaccatura, offrendo viste spettacolari sul Mar Tirreno e sulla costa circostante.
Noi ci limitiamo a visitare il santuario e percorrere il breve sentiero che porta sul tetto della chiesa e successivamente visitare anche la Grotta del Turco. La grotta è collegata sia ad un’antica tradizione religiosa secondo cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme, sia a diverse credenze popolari. Fra queste, ci sarebbe l’impronta della mano di un marinaio turco su una roccia.
A questo punto è già evidente che la giornata inizia benissimo, siamo appena arrivati a Gaeta e già ci offre la possibilità di visitare un luogo meraviglioso e suggestivo. Dopo la breve ma intensa visita alla Montagna Spaccata decidiamo di raggiungere il rifugio Pornito che corrisponde proprio al nostro punto di partenza per l’escursione sul Redentore, nonché zona di parcheggio per la nostra auto.
Dal rifugio Pornito partono una miriade di sentieri di accesso ai monti Aurunci, noi decidiamo di percorrere un anello che ci porterà dapprima alla famosa statua della Madonna, che si affaccia sul golfo di Gaeta, poi all’Eremo di San Michele Arcangelo e infine sul Redentore. Il percorso inizia seguendo un sentiero, il CAI 960, quasi parallelo alla parete rocciosa che si apre su Gaeta, infatti già dai primi passi possiamo vedere in lontananza il resto del sentiero verso la vetta, è quasi impossibile perdersi. Troviamo cartelli segnaletici in legno, i famosi segnavia CAI bianchi e rossi sulle rocce, ometti e chi più ne ha più ne metta, si vede che siamo su un sentiero molto turistico e famoso probabilmente il sentiero meglio segnalato che abbia mai visto finora sugli appennini.
Il sentiero è in costante salita, inizialmente lieve e poi dopo un paio di chilometri diventa più ripido proprio all’inizio di una serie di tornanti. Ciò che ci rapisce di più, fino a raggiungere il Redentore, è la fantastica vista panoramica che solo pochi sentieri sanno regalare in questo modo, grazie anche alle favorevoli condizioni meteo, possiamo ammirare tutto il golfo di Gaeta ed estendere il nostro sguardo fino addirittura all’isola di Capri. Alla vista sono chiaramente visibili l’isola di Ventotene, Ponza, Ischia, Procida e Capri.
Raggiungiamo la famosa statua della Madonna che si erge sullo sperone di roccia e che sembra abbracciare con le mani tutto il golfo ai suoi piedi, un punto panoramico molto suggestivo e fotografico, vale la pena fare una piccola pausa e godersi il momento. Dopo la sosta continuiamo il nostro trekking e lungo il percorso incontriamo l’Eremo di San Michele Arcangelo, è un antico eremo posizionato su una collina panoramica, costruito in epoca medievale è dedicato a San Michele Arcangelo, il cui culto è profondamente radicato nella zona.
L'edificio è caratterizzato da un'architettura semplice e austera, tipica degli eremi medievali. Gli interni includono una cappella e spazi per la vita monastica, è spesso associato a una sensazione di tranquillità e spiritualità, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia e nella contemplazione mentre godono delle bellezze naturali circostanti.
Continuiamo ancora lungo il sentiero che dopo pochi minuti ci porta ad un crocevia sulla Sella Sola (1.226 m) ai piedi del Monte Redentore, da qui saliamo lungo i pochi tornanti che ci conducono finalmente alla vetta che ospita una cupola rocciosa sul cui tetto è posta la statua in bronzo del Redentore. Ci troviamo praticamente su una terrazza totalmente aperta e delimitata da una staccionata di legno con la vista più panoramica di tutta l’escursione. Anche da qui abbiamo una vista sul litorale di Formia e sulla costa del mar Tirreno - da Gaeta a Scauri, la foce del Garigliano, il monte Massico, il Vesuvio, il monte Faito, Ischia e Capri. Decidiamo così, visto che ci è venuto un discreto languorino, di concederci una pausa con annessa consumazione del nostro pranzo al sacco, quale luogo migliore per recuperare energie e goderci un meraviglioso panorama.
Soddisfatto il nostro stomaco e i nostri occhi scendiamo per lo stesso sentiero dell’andata e di nuovo al crocevia sulla Sella Sola imbocchiamo il sentiero interno lungo il bosco per concludere l’anello. Siamo in autunno e i boschi degli Aurunci ci regalano i tipici colori dorati degli alberi che si preparano all’inverno, il sentiero si alterna tra tratti boschivi e lunari/rocciosi della Sella Sola, passiamo anche per una zona pic-nic attrezzata con tavoli e barbecue in pietra. Il rientro al rifugio Pornito è possibile attraverso diversi sentieri, noi decidiamo di intraprendere una via non molto battuta subito dopo la deviazione del “Sentiero della Roccia Laolatra” una sorta di via direttissima per il rifugio, piena di rocce e un pò impegnativa in discesa.
Torniamo così al parcheggio dopo una lunga giornata piena di emozioni, scoperte naturalistiche e culturali, davvero un’escursione memorabile!
Il grado di difficoltà è Facile (E), il tempo totale di cammino è circa 3 ore senza considerare le soste, l'ascesa totale è 600m.
Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
9.5 Km ad anello
Dislivello [+]:
600m
Durata totale:
3 ore
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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